Liguria

Relitto Mohawck Deer

Nave Mohawck Deer

Difficoltà : Difficile

Il Mohawk Deer era una nave da carico affondata durante il suo ultimo viaggio mentre veniva trainata verso il luogo dove sarebbe stata disarmata: l’urto contro le rocce le fu fatale spaccandola in 2 tronconi e lasciando sul fondo numerosi detriti di varia grandezza.

Si raggiunge il fondale a 22 metri seguendo la cima della boa e tenendo la parete alle spalle. Dopo poche pinneggiate verso destra , ecco apparire la grande prua del relitto posizionata verticalmente. L’ancora fa bella mostra di sé , e illuminando l’interno della prua , si scorgeranno la sua catena e il grande argano intorno ai quali nuotano numerose corvine e non di rado si possono ammirare alcune cernie stanziali.

Scendendo verso i 30 metri seguendo i detriti della nave, si arriverà alla cabina di comando e al secondo argano, un’occhiata sulla destra alle grandi stive e, se i tempi di non deco e l’aria lo permettono, si potrà arrivare al secondo troncone del relitto posizionato a 35 metri ed ammirarne la grande quantità di organismi che lo hanno colonizzato.

Risalendo a 12 metri sarà possibile scorgere polpi e murene rintanati tra le lamiere. La risalita verrà effettuata lungo la cima della boa.

Mohawh Deer - La Storia

È certamente il relitto più conosciuto della zona, il mercantile si trova nella Cala degli Inglesi adagiato su un fondale che varia dai -20 ai -40 metri.

La storia di questa nave è lunga e bizzarra, originaria dei Grandi Laghi Americani, nacque nel 1896 come Waldo e naufragò la prima volta, spezzata in due nel 1913sul Lago Superiore durannte un terribile fortunale. Recuperata l'anno seguente continuò a navigare sino allo schianto , avvenuto nel 1967, contro il Promontorio di Portofino.

La vecchia nave canadese era partita dal porto di Genova la mattina del 5 Novembre di quell'anno, al traino di un rimorchiatore jugoslavo, diretta a La Spezia presso un cantiere di demolizione; durante la traversata però una violenta libecciata fece rompere il cavo di traino così il suo viaggio finì tra le rocce della Baia degli Inglesi, destinata a diventare L'habitat ideale per pesci e... subacquei, rimanendo nella memoria suo malgrado, ancora per lunghi anni.

In origine questo piroscafo da carico era lungo 118mt. circa con un motore a vapore spinto da due caldaie, ancora esistenti, che giacciono isolate dal relitto ad una profondità di 51mt. Successivamente per volere di uno dei suoi armatori, perchè ne ebbe ben cinque, venne allungata di 20 metri e raggiunse la lunghezza di quasi 140 mt. così da aumentarne la capacità di trasporto che la fece traghettare merci per più di 60 anni, durante i quali cambiò anche nome, dopo Waldo fu denominata Riverton e poi Mohawk Deer dal nome dell'ultima società armatrice che l'acquistò nel 1948 la Mohawk Navigation Co., che ne era ancora proprietaria, al momento del naufragio. Una curiosità è che questo avvenne negli stessi giorni di Novembre e come 54 anni prima lo scafo si è spezzato in due durante l'affondamento.

La prua è rivolta verso la costa, appoggiata agli ultimi scogli che anticipano il fondo detritico, la sua posizione richiama alla memoria la tremenda collisione della nave con la parete del Monte.

L'interno della nave è collassato, è ancora visibile il cassero di comando ed è possibile percorrere un suggestivo tunnel attraverso le stive di dritta, spesso rifugio di grossi gronghi, che termina bruscamente dove la nave è spezzata. Della poppa resta ormai poco, solo qualche lamiera sparsa e un piccolo troncone a levante della prua ricco di gorgonie gialle e rosse, qui è facile incontrare qualche grosso scorfano e piccole aragostine nascoste tra gli anfratti.

Sotto gli argani di prua vive una numerosa famiglia di corvine, dagli occhi di cubia pende ancora una delle imponenti ancore. Numerose cerniotte, saraghi, branchi di salpe, centinaia di menole, castagnole e tanute, popolano l'area sotto costa disseminata delle lamiere della nave sgretolatasi nell'impatto sulle rocce. A volte il passaggio di grossi branchi di dentici nel blu e i giochi di luce formati forse proprio da questa distesa ferrosa in alcuni momenti della giornata, rendono questa parte dell'immersione, la cui profondità si aggira sui 10 mt. comunque molto suggestiva dove anche i principianti possono assaporare il fascino dei relitti. 

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MOHAWK  DEER

We descend along the buoy line with the wall at our backs onto a seabed at 22 meters.
Finning to the right we come across the imposing bow of the wreck.
This cargo boat sank while being towed in to be decommissioned in 1974, and struck the wall of the mountain, breaking into two large chunks and a great deal of debris.
At the prow, we find the anchor at 22 meters and explore the large gash that is now the den of conger and moray eels. Inside the bow (open) there is the winch and the anchor chain, around which swim a school of corvinas and a few groupers.
We travel along the wreck and reach the command cabin, alongside which rises a large winch. We are now at about 30 meters, and we can have a look at the large holds on the right side of the wreck.
If our air reserves and non-decompression times permit, we can leave the wreck behind and head toward the second section, which lies at 35 meters and is extremely rich in vegetation.
We reascend toward the debris at a depth of 12 meters, where we can explore the hideouts of octopuses and moray eels among the plates.
Then we return to the buoy chain and begin our ascent. 

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