Filippine

Quadro Macro Economico

Quadro MacroEconomico

L'economia e’ cresciuta del 7,6% nel 2010, (il più alto tasso dalla metà degli anni 1970), per poi rallentare a un comunque florido 3,9% nel 2011 a seguito del crollo della domanda esterna per le esportazioni di beni e servizi del Paese. La crescita e’ripresa nel 2012, con un'espansione del PIL reale su base annua del 6,4%, 5,9%, 6,8% rispett. nel I, II e III trimestre.  La stima del dato finale relativo alla crescita del 2012 e' del 6,6%.

I consumi privati, che sono oltre il 70% del PIL rimangono robusti e in crescita. Per quanto riguarda le esportazioni, la performance del settore esterno nel 2012 è stata finora incoraggiante. A seguito di una contrazione del 4,2% nel 2011 dovuta alla debole crescita economica globale, le esportazioni di beni e servizi dovrebbero espandersi del 7,2% nel corso dell’anno.

Nel 2013-16 il ritmo di crescita del PIL dovrebbe accelerare ulteriormente arrivando a superare la media del 6%, grazie agli effetti dell'attesa ripresa economica globale combinata ad un forte andamento dell'economia interna. I consumi privati saranno sostenuti dal previsto aumento della spesa pubblica e dalle consistenti rimesse da parte dei filippini all'estero (corrispondenti al 10% del PIL). Per queste ultime la crescita potrebbe essere contenuta, nella prima parte del periodo di previsione, a causa della perdurante debolezza delle economie avanzate e dei disordini politici in Medio Oriente. Dopo la contrazione del 2008-09 il flusso di investimenti fissi lordi si è ripreso, ma gli investimenti esteri privati nel Paese rimangono ben al di sotto del loro potenziale nelle more di un contestuale miglioramento del business environment. Tuttavia, le previste ingenti spese pubbliche in infrastrutture dovrebbero facilitare l'espansione degli investimenti fissi del 4,9% medio annuo nel 2013-16. Nello stesso periodo la crescita delle esportazioni e' stimata intorno ad una media del 6,9% annuo, in linea con la prevista espansione economica globale, e con una corrispondente crescita delle importazioni (la gran parte delle quali è costituita da componenti utilizzati per la fabbricazione di merci che vengono poi esportate).

Il valore finale del tasso medio di inflazione dei prezzi al consumo dovrebbe attestarsi intorno al 3% nel 2012, dal 4,7% nel 2011. Anche in un contesto di elevati prezzi globali del petrolio, si prevede una diminuzione rispetto al 2011 grazie alle previsioni di un ribasso dei prezzi alimentari internazionali. Nel 2013-16 l'inflazione media annuale e' stimata ad un valore intorno al 4,6%. L’introduzione di inflation-indexed accise su alcolici e tabacco dovrebbero poi aggiungere ulteriori pressioni sui prezzi. Per contro, il surplus di lavoro nel Paese,contribuira’ ad un limitato aumento medio annuo dei salari reali (1,5%) durante il periodo di previsione. La bilancia commerciale e’ in attivo grazie alle consistenti rimesse estere e si prevede un surplus medio annuo del 4,1% del PIL nel periodo 2013-16.  

Perchè FILIPPINE 


Basso costo del lavoro, vantaggi ed affinita' culturali e linguistiche

Mercato ed economia sono in costante crescita e pienamente immersi nel contesto asiatico, ma con costi (manodopera, manager e quadri, affitti, ecc.) inferiori alla Cina, con un'eccellente tradizione universitaria. Le Filippine sono diverse dal resto dell’Asia per lingua, religione e mentalità. Fortemente cattoliche e profondamente legate agli USA, le Filippine sono un Paese accessibile per gli occidentali grazie all’utilizzo universale dell’inglese, seconda lingua ufficiale del Paese insegnata in tutte le scuole.

Alta propensione al consumo

Le Filippine differiscono dagli altri Paesi asiatici anche per l’elevato livello dei consumi, che coprono il 70% del PIL. Il dato è imputabile alla crescita di una classe media formata in gran parte da giovani, a una cultura nettamente più edonista di quella parsimoniosa che caratterizza molti paesi asiatici ma anche a un fenomeno specifico:il forte afflusso di rimesse dall’estero inviate alle famiglie da circa 10 milioni di filippini emigrati nel mondo che si traduce in volumi consistenti di acquisti che vengono canalizzati nei centri commerciali del Paese che sono oggi tra i maggiori in Asia.

Produrre per esportare in Asia e nel mondo

Le Filippine offrono una base operativa vantaggiosa per operare nel Fareast con accesso a tutti i grandi mercati dell’area grazie a una fitta rete di trattati di libero scambio siglati in ambito ASEAN. La   legislazione locale prevede forti incentivi fiscali e altre agevolazioni per attività mirate all’esportazione (insediandosi in una delle numerose Special Economic Zones disseminate nel Paese), alla sostituzione di prodotti  importati (es. biocarburanti in sostit. del petrolio), oppure all'introduzione di tecnologie innovative.

Economia in forte crescita e ottimi indicatori economici

La crescita del PIL, dopo il valore record raggiunto nel 2010 (7,6%), nel 2011, nonostante la crisi, ha sfiorato il 4% e per il 2012 si prevede un valore intorno al 6%. Nel  2012 la Borsa ha superato ripetutamente i propri massimi storici. A completare il contesto riserve in valuta stimate a 80 MLD di USD alla fine del 2012, inflazione contenuta al 3% (negli ultimi anni ha oscillato tra il 3 e il 4%) un basso debito pubblico (50,9%) e dal 2010 creditore netto IMF. Dopo le ultime promozioni del rating relativo al credito e' a un passo dall'investment grade.

Un paese ricco di risorse, umane ma non solo

Il 61% della popolazione filippina e' in eta' da lavoro (tra i 15 e i 64 anni), con un tasso di alfabetizzazione stimato intorno al 96%. Il Paese e' considerato tra i primi 5 al mondo per livello complessivo di risorse minerarie (si calcola 1,4 trilioni di USD). Secondo per depositi aurei e terzo per il rame, le Filippine hanno riserve nel sottosuolo per 152 milioni di barili di petrolio e 105 miliardi di metri cubi di gas naturale. 
 
Politica Economica
 
La principale sfida politica per l'amministrazione Aquino sta nell'impegno a rafforzare le finanze pubbliche. Il governo ha abbandonato l'obiettivo del pareggio di bilancio sostenendo che un deficit fiscale è inevitabile in un contesto di miglioramento infrastrutturale. A partire dal 2013 dovrebbe iniziare l' implementazione di numerosi progetti con la formula del partenariato pubblico-privato. Tra questi aeroporti, strade, ferrovie, edifici scolastici, etc.; in tutto 21 progetti per un  valore di quasi oltre 4 mld di USD. Il bilancio 2012 si e' chiuso con un disavanzo di 6,3 mld di USD corrispondente al 2,5% del PIL per ill 2012, ma le previsioni indicano una discesa al 2,2% entro il 2016. Il livello delle entrate dovrebbe rimanere invariato se il governo, come sembra, non intende procedere all'introduzione di nuove tasse. Uno degli obiettivi principali dell'amministrazione e’ il mantenimento di un buon rating, considerato che buona parte del finanziamento del deficit dipende dal mercato obbligazionario, politica che ha prodotto gli effetti sperati visto che il Paese e' ora ad un passo dall'agognato livello di investment grade. A fine ottobre 2012 la banca centrale ha nuovamente tagliato (dopo l'ultimo aggiornamento di luglio 2012) di 25 punti base i tassi di interesse principali agendo in via  preventiva rispetto ai rischi crescenti posti dall’attuale congiuntura internazionale. Alla base dei continui tagli dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale c'e' la crescente preoccupazione che deriva dal livello crescente di afflussi di capitale dall’estero, per via delle implicazioni che questi comportano sull’ apprezzamento del Peso. La previsione annuale di crescita per l’anno 2013 è ora stimata intorno al 6,1%. I consumi privati, che rappresentano oltre il 70% del PIL attuale, sono continuati a crescere nel 2012 (+5,8% su base annuale), e ci si aspetta che il trend continui nei prossimi anni. Gli investimenti (rappresentano circa il 20% del PIL) sono un ulteriore driver di crescita, contribuendo per 1,7 punti. Nonostante la recessione in corso nella zona euro (l'UE è uno dei mercati principali di esportazione delle Filippine), la performance dei settori legati all’esportazione è stata finora incoraggiante. Per quanto riguarda gli investimenti privati esteri, le Filippine sono lontane dal loro pieno potenziale e progressi in tal senso sono possibili solo in una prospettiva miglioramento del “business environment”. La spesa pubblica dovrebbe portare ad un ampliamento del livello di investimenti fissi in media del 4,9% annuo nel periodo 2013-16. Nello stesso periodo, per le esportazioni, si prevede una crescita media del 6,8% all'anno, in linea con una prevista ripresa dell’economia globale. La crescita delle importazioni segue l’andamento delle esportazioni, trattandosi in gran parte di componenti utilizzate per la fabbricazione di merci che poi vengono vendute all'estero (es. elettronica). A partire dal 2013, attesi miglioramenti nel mercato del lavoro estero, dovrebbero contribuire alla crescita dei trasferimenti da rimesse. 
           

Indicatore

    2010    2011   2012   2013

PIL Nominale (mln €)

147.910

166.590

186.230

211.420

Variazione del PIL reale   (%)

7,6

3,9

5,9

5,8

Popolazione (mln)

99,9

101,8

103,8

105,7

PIL pro-capite a parità di potere d'acquisto ($)

3.689

3.841

4.062

4.307

Disoccupazione (%)

7,1

7

7

6,9

Debito pubblico (% PIL)

52,4

50,9

50

48,2

Inflazione (%)

4,1

4,7

3,1

3,9

Variazione del volume delle importazioni di beni e servizi (%)

22,45

-7

4,91

5,88

 
 
 
Seguici Su :
 Salvatore D.G. •  E-Mail : info@dgs52.it
Privacy Policy • Cookies Policy • Powered & Designed by DGS Service SrlS.
Area Riservata • Copyright© 2016 - Tutti i Diritti Riservati